giovedì 17 gennaio 2013

Il nuovo fantasy: Hunger Games


Eh, lo so cosa starete pensando.
"Ma Hunger Games è uscito a maggio dello scorso anno!".
Lo so, lo so, ma dovete perdonarmi.
Perchè sebbene siano trascorsi più di sei mesi dall'uscita del film, io ne ho scoperto l'esistenza, o meglio, mi sono degnata di prenderlo in considerazione (perchè comunque ammetto di averne sentito parlare parecchio) soltanto durante queste ultime vacanze natalizie.
Ora, l'approccio con questo nuovo sfornatore di money l'ho avuto con il libro.
Chi lo ha letto o comunque ne ha sentito parlare, sa bene che la storia è ambientata in un indefinito periodo post apocalittico, in cui un governo- desposta organizza annualmente dei "giochi" a cui sono obbligati a partecipare giovani estratti a sorte.
E la mia descrizione si ferma qui, considerando che odio a morte chiunque scriva articoli- post- recensioni nascondendoci dentro spoiler che vanno inevitabilmente a fregare l'intero finale. Dopo anni di ostinate ricerche su trame e simili, mi sono accorta che questo scherzetto talvolta lo fa anche Wikipedia.
Comunque, bando alle ciance. Ora non sto qui a recensire il libro, che nel complesso, nonostante abbia uno stile semplice (forse pure troppo) riesce a mantenere alto l'interesse del lettore (in più adoro il trucchetto dell'autrice che fa finire ogni capitolo con una rivelazione- fatto- imprevisto sssssconvolgente).
Il film.
Ebbene, tocca ammettere che la trasposizione cinematografica di questo ramanzo abbia avuto un successo indescrivibile a detta di tutti.
A detta di tutti coloro che non vivono in Italia, oserei aggiungere, dato che non mi pare che qui ne abbiano fatto una pubblicità esagerata. Anzi.
Purtroppo temo che Hunger Games- il film sia esattamente la dimostrazione di come le trasposizione cinematografica non riesca ad eguagliare il libro.
Se Harry Potter e i Doni della morte ci ha insegnato che la storiella degli Horcruxes era incomprensibile per chi  non avesse letto il libro, Hanger Games ci insegna che è addirittura assolutamente inutile andare a vedere il film senza aver letto il romanzo.
Questo accade per un banalissimo motivo: il libro è narrato dal pov di Katniss, la protagonista e metà della storia è costruita esclusivamente sui suoi pensieri.
Quindi la domanda è: come ha fatto lo sceneggiatore o chi di dovere a trasformare in film i pensieri di Katniss?
Non l'ha proprio fatto, per l'appunto.
Tagliata la testa al toro.
Tagliata la testa al film, oserei dire io.
Ed è un peccato, perchè torno a ripetere... l'idea del film è originale e carina (certo metto le mani avanti: nel libro ci sono dei punti in cui si sprofonda nei profondi meandri della banalità, ma non si sa come, l'autrice riesce sempre a recuperare).
Molte cose non sono spiegate, non possono essere comprese. Ci sono dei passaggi del libro che secondo me dovrebbero essere riportati, perchè spiegano il perchè di certi comportamenti dei personaggi.
Invece no.
Risultato: la protagonista femminile appare come una specie di stronza insensibile, a tratti rompicoglioni e vagamente manesca; il protagonista maschile è quello che dalle mie parti viene chiamato "ragazzo tappetino" perchè, non si sa come, riesce sempre a fare la figura dello sfigatello. Ma questo non si può cambiare, perchè nel libro ha esattamente la stessa parte (sì, trovo che l'autrice non sia stata generosa con lui. Povero ciccio).
In sostanza... non voglio sconsigliare il film perchè dopotutto se ne vedono di ben peggiori; ora non sto qui a farvi un esempio perchè potrei non riuscire a fermarmi, ma vi basta pescare a caso nel cilindro dei film italiani e avete un'alta possibilità di beccare una sola. Quello che consiglio è di leggere prima il libro, se mai vi venisse lo schiribizzo di guardarlo.

Now, now, now.
I personaggi.
Mi pare inutile farveli conoscere attraverso le foto della premiere del film, dato che c'è stata - in termini cinematografici- secoli fa.
Purtuttavia, siamo fortunati perchè cascano a fagiolo le immagini della recente cerimonia dei Golden Globes, a cui Jennifer Lawrence, che interpreta Katniss Everdeen, ha partecipato vincendo il premio come miglior attrice protagonista e assicurandosi un biglietto diretto agli Oscar 2013 (capito, la ragazza?)

Ta daaaaaaaaaan! Eccola qua.



Cara, ti sarai pure presa un Golden Globes, ma il vestito ----> O_O.
Occhei è un Dior Couture.
Occhei evidenzia il tuo vestito da vespa.
Ma... che diavolo di colore è? Rosso fragola?
No, dai no. Stona persino con il rosso del tappeto.
Che poi... questa tipa qui ha l'immensa fortuna di rientrare in quel fortunatissimo gruppo di ragazze che PARADOSSALMENTE risultano meglio struccate che con il più impeccabile dei make up (odiamole in silenzio).
E allora perchè sti occhi così cerchiati, perchè?
E basta con i sorrisi così forzati, Jen. Hai vinto un Golden Globes... ESERCITATI A SEMBRARE VERA!

E poi ci sta Peeta, il protagonista maschile, interpretato da Josh Hutcherson.
Lui.



"Ahhhhhhhhhhh, lui!" direte voi.
Sì, lui.
Quello che ha fatto... quel film. In cui ha interpretato... mhm... quel personaggio, sì.
Insomma, un famoso sconosciuto.
Tutti lo conoscono ma nessuno saprebbe riportare il titolo di un suo film (senzaguardaresuwikipedia, non si bara!).
Sul look in questo caso, c'è poco da dì: il vestito da pinguino va sempre di moda.